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Negli ultimi tempi mi sono resa conto di alcuni fatti non necessariamente legati alla mia professione che hanno aperto nuove porte e nuovi punti di vista.

Per una serie di eventi mi sono ritrovata dalla parte opposta della scrivania, nei panni della “cliente” e mi sono scontrata con la proverbiale massima “predicare bene e razzolare male”. In questo periodo la mia stessa capacità di mantenere l’equilibrio è stata messa a dura prova, soprattutto negli orari dei pasti, quando la stanchezza e la tensione hanno avuto la priorità sulla scelta dei cibi. Confesso che ho dovuto focalizzarmi sul concetto del “volersi bene” per non squilibrare la mia nutrizione; non è stato facile, anche se sono tanti anni che il mio cibo è un sano cibo.

Scrivo tutto questo per chiarire che sono perfettamente conscia delle difficoltà, soprattutto in determinate situazioni; tuttavia, sono proprio queste situazioni che permettono di raggiungere una consapevolezza e dei traguardi quasi insperati.

C’è un forte parallelismo tra il mio lavoro di biologa, di nutrizionista e il mio lavorare con gli animali in addestramento; desidero citare una frase del mio “coach dei cani”: “i risultati in campo dipendono dal cane, dal preparatore e dal conduttore”.

E’ una frase semplice ma talmente diretta che posso applicarla in ogni ambito della vita; in questo caso, adattandola al mio lavoro, potrei affermare che “i risultati sulla Salute (forma fisica e psichica) dipendono dal corpo, dal professionista e dalla persona”.

Dipendono dal corpo perché è indubbio che la genetica è importante: nessuno può ambire a diventare qualcuno che non è, ma mirare a diventare la migliore versione di sè stesso.

Dipendono dal professionista perché in tanti sono bravi a stilare schede alimentari ricche di grammi, calorie e vari integratori; la differenza sta nel vedere e nel seguire umanamente ed eticamente la persona a 360 gradi.

Dipendono dalla persona perché se nonostante la forte potenzialità e il bravo professionista non ci si mette volontà, lavoro, impegno e fiducia si potrà arrivare solo fino ad un certo livello, spesso insoddisfacente.

Il primo consiglio che offro (anche a me stessa) è il seguente: non dire MAI “io ho sempre fatto così, io ho sempre mangiato così”!!!!! Se quello che è stato fatto finora ha portato a fallimenti, la responsabilità non è della sorte avversa, ma delle azioni compiute.

E’ necessario prima di tutto essere disposti a modificare le proprie prospettive e poi la propria taglia!

Dott.ssa Elena Maria Bisi

Categorie: Benessere